Vi segnaliamo l’uscita del libro di Elena Gigante “Il suono dell’assenza. Variazioni sul dolore”
«Se soffri, adopera il tuo dolore […] e delle litanie puoi fare un bordone alla melodia – improbabile – delle sfere» – scriveva così Giorgio Manganelli, il 23 gennaio del 1961. Pierre Fédida, d’altro canto, rifletteva: «Forse l’assenza è l’opera d’arte».
Psicologia analitica, psicoanalisi, fenomenologia, neuroscienze, musica e poesia rappresentano, in questo saggio, differenti posture d’ascolto, per tentare di esplorare l’assenza come condizione dinamica di trasformazione del dolore.
Alternando un linguaggio immaginifico a uno più teoretico, l’autrice riflette sulle multiformi possibilità di metamorfosi della perdita: giochi aerei di densità permettono di trasfigurare la drammaticità della sofferenza in leggerezza e, in definitiva, in arte. Il dolore è considerato come un insieme di discontinuità, connaturate all’esistere, che contribuiscono a plasmare quel senso di ineffabile continuità che chiamiamo “Io”.
La prima parte del saggio è strutturata come una suite di componenti dell’assenza: iconiche, lessicali, esperienziali, fenomeniche e dinamiche; la seconda parte, invece, ne ricerca una declinazione applicativa attraverso il concetto di densità. Si tenta di far dialogare alcuni contributi storici della psichiatria fenomenologica con la psicologia analitica di Carl Gustav Jung.
L’ouverture di Emanuele Trevi introduce il saggio sotto forma di risonanza tematica; Il museo del silenzio propone una variazione estatica dell’assenza, in relazione all’esperienza mistica di poeti, santi e uomini dal multiforme ingegno, come Ulisse, osservato da Franz Kafka mentre resiste al silenzio delle sue sirene.
Elena Gigante (1984) è psicoterapeuta e psicoanalista junghiana, membro del Centro Italiano di Psicologia Analitica, all’interno dell’International Association for Analytical Psychology. Ha conseguito un dottorato in Neuroscienze presso l’Università “Sapienza” di Roma e ha svolto attività di ricerca anche presso l’Università del Salento, l’Università “Foro Italico” e la Fondazione “Santa Lucia” di Roma. Il suo principale interesse di ricerca ruota intorno al sonoro, esplorato attraverso differenti prospettive epistemologiche ed esperienziali. Autrice di saggi e articoli scientifici, affianca all’attività analitica la ricerca musicale. Dopo la maturità classica, conseguita con anticipo per merito, e il diploma in Pianoforte (Conservatorio “T. Schipa” di Lecce, a.a. 2004-05), ha sperimentato la composizione elettroacustica in contesti extra-accademici internazionali (e.g. Darmstadt 2016; Vienna 2017).
In copertina: Cemil Batur Gökçeer, Untitled, 2018
Copyright © 2018 by Cemil Batur Gökçeer Per gentile concessione dell’artista